Associazione Archivio dell'UDI della provincia di Siena

Un progetto promosso dall'Associazione Archivio UDI della provincia di Siena,
in collaborazione con Videodocumentazioni


Il documentario

Un documentario di Silvia Folchi e Antonio Bartoli
Durata 72'

Produzione Archivio Udi della provincia di Siena e Videodocumentazioni
Con il sostegno di Spi Cgil Siena, Auser Comunale Siena, Auser Comprensorio Siena e con il patrocinio della Provincia di Siena
Soggetto e ricerca Tiziana Bruttini e Silvia Folchi
Voce narrante Paola Lambardi
Fotografia Antonio Bartoli
Missaggio del suono Alessandro Guasconi
Montaggio Silvia Folchi
Grafica Daniela d'Amely

Nell'immediato dopoguerra si apre una grande stagione di rivendicazioni per il miglioramento delle condizioni di vita nelle campagne. A queste si legano, a partire dalla firma del Patto atlantico nel 1949 e con l’inizio della guerra in Corea nel 1950, le battaglie per la pace e contro il riarmo, con la richiesta al governo italiano di orientare gli investimenti verso la ricostruzione e la creazione di lavoro, e non per alimentare la guerra fredda e la minaccia di un nuovo conflitto. Si costituiscono i “Partigiani della pace”, con un richiamo esplicito ai partigiani della Resistenza. Gli obiettivi di questa campagna corrispondono alla politica del Pci e del blocco sovietico, ma i sentimenti collettivi suscitati dalla lotta per la pace, per i diritti dei lavoratori e per ottenere condizioni di vita più umane hanno una radicalità che va oltre, e che determina un’adesione massiccia alle azioni di rivendicazione.

L'Unione Donne Italiane è tra le organizzazioni che più attivamente aderisce al movimento per la pace, e l’Udi senese, sulla scorta di quella nazionale, inaugura una prassi politica originale. Oltre alle petizioni, le raccolte di firme, l’invio di aiuti a sostegno dei popoli colpiti dalla guerra, lancia la campagna delle bandiere: centinaia di donne dei circoli Udi ricamano il proprio nome su pezzi di stoffa colorati, cuciti insieme a formare bandiere multicolori. Le bandiere vengono esibite nelle manifestazioni e nei cortei, e vengono issate in cima al pagliaio durante la trebbiatura, nel giorno più importante del ciclo agrario, quello in cui si raccoglie il frutto del lavoro di un anno, cooperando con le famiglie vicine, e in cui il prodotto viene diviso con il padrone. Le bandiere, simbolo di una rivolta pacifica quanto inedita, non sono tollerate dalla proprietà agraria né dalle autorità. La prefettura arriva a vietarle, polizia e carabinieri intervengono per rimuoverle, scatenando proteste e scioperi da parte dei mezzadri. La guerra delle bandiere diventa una forma originale di disobbedienza e di irrisione del potere.

Di lì a non molto la mezzadria finirà, e quel mondo a metà, con la sua storia di fatica e di sfruttamento, scomparirà, pagando, con l’adesione alla società dei consumi, il prezzo del consenso all’individualismo e la difficoltà a ricordare.

Di quella storia le bandiere raccontano la possibilità, o lo stato di grazia, che ogni tanto rende capaci le persone di fare dei bisogni individuali il motore di una spinta collettiva senza farsi annullare da essa.

Le proiezioni

16 Febbraio 2024, ore 18:15

San Gimignano, presso la Sala Tamagni, via S. Giovanni

26 Luglio, ore 18:00

Castelnuovo Berardenga, presso Società Filarmonica

15 Giugno, ore 18:00

Castelnuovo Berardenga, Circolo di Villa a Sesta

19 Maggio, ore 18:00

Siena, Piazza della Costituzione (San Miniato)

26 Aprile, ore 17:00

Siena, Auser comunale, Via Bernardo Tolomei, 7

22 Aprile, ore 21:00

Sovicille, presso il Centro culturale "La Tinaia", Via dei Macelli n. 1

11 Marzo, ore 15:30

Chiusi, presso Auser Chiusi Città

8 Marzo, ore 17:00

Siena, Università degli Studi di Siena, Aula conferenze Presidio Via Mattioli